lunedì 23 luglio 2007

Voglia di volare...


Era il Febbraio del 1997 quando mi recai all'aeroporto per prendere il volo che mi avrebbe portato laddove sarebbe stata la mia dimora per oltre 5 anni. Indipendentemente dalla destinazione che poteva essere più o meno idilliaca, mia accorsi che il nostalgico sentimento di distacco che l'uomo prova inevitabilmente al momento di allontanarsi NON per vacanza dalla propria famiglia con la quale ha vissuto per circa 26 anni, io non lo ebbi. Mi incuriosì questo a tal punto che iniziai tutta una serie di "eventi psicoanalizzanti" nei confronti della mia persona, volti a proprio a capire cosa mi stava succedendo e perchè. Intendiamoci, non che mi dispiaceva, sia ben chiaro, ma capii che comunque avrei dovuto avere in qualche modo almeno una sensazione di disagio proveniente dalla mia nuova situazione, quella sensazione che ti obbliga a crearti ill problema almeno di farti capire in una nazione estera dalla lingua fino ad allora per te sconosciuta. In Germania mi trovai subito a mio agio; per la verità mesi addietro avevo anche tentato di recarmi in Australia, contattando determinate persone con le quali poi non scattò la molla della reciproca fiducia e che conseguentemente lasciarono finire il tutto in una bolla di sapone. Imparai la lingua dopo 2-3 mesi e allo scadere della stagione per la quale mi ero mosso dalla mia città natia, non ne volli sapere di tornare indietro. L'inverno era alle porte, ma il sentirmi straniero in una città straniera mi dava quel sottile ma intenso piacere paragonabile solo al vizio del fumo o quello dell'alcool, dal quale non intendevo minimamente distaccarmi. Nella mia vita non ho avuto vizi duraturi, non fumo non bevo non mi drogo, ma ..... ho provato tutto e di tutto!!! Da quella sensazione di sentirmi straniero però non sapevo assolutamente distaccarmi. Cercai così in fretta e furia una casa da affittare per superare l'ostacolo umano della sistemazione degna, e grazie a un paio di tedeschi con i quali nel frattempo avevo stretto amicizia... e in alcuni casi anche qualcosa di più .... riuscii a trovare una di quelle casette tipo " Heidi" per intenderci alla periferia di una grande città. Lì mi stabilii per diversi anni durante i quali ero in certo qual modo assolutamente soddisfatto di tutto ciò che mi circondava. Quella sensazione non mi abbandonò più... al punto che quando ritornai mi sentivo più straniero in patria di quanto me ne sentivo all'estero. E' per me eccezionale sentirmi straniero in una nazione straniera, meglio se lontano e dalla lingua incomprensibile, tipo Giappone o Cina.... Sono malato, lo so, non ho ancora trovato una persona che non mi abbia detto che sono pazzo... che "come fai a lasciare tutto e andare dove neanche parlano la tua lingua" ... o che "almeno per i tuoi familiari un pò di nostalgia..." no nulla di tutto questo, Signori, io lontano da tutto e da tutti stavo bene. Indipendenza e avventura sono per me le basi della mia felicità che adesso in questo esatto momento non posso avere... Felice della mia condizione ? Si certo, ho una moglie che amo, una casa deliziosa, un lavoro che ........ mi soddisfa....... o quasi.... ma mi manca quel quid quel piccolo tarlo mentale che spero di ritrovare nel tempo della mia vita che dedicherò al riposo... Portarsi via.... come il itolo del mio blog... qualcosa che per capire bisogna provare.....

10 commenti:

MasterMax ha detto...

Eccolo! L'hai trovato! Sono io quella persona! Ho mollato tutto e ricominciato già tre volte. In realtà la terza non vale perchè sono tornato in Italia, anche se in una città dove non ero mai stato e dopo anni all'estero, tu senti lo stesso straniero anche se parli la stessa lingua. Adesso sono 8 anni che ci vivo e sto pensando di mollare tutto per andare in Idaho a fare il cuoco in un ristorante (per adesso faccio il programmatore). E' una sensazione bellissima, ti senti un turista nella tua città Anche andare a fare la spesa diventa un'avventura. Io stavo vicino Francoforte, Lauterbach per l'esattezza. Tu dov'eri?
Un saluto, Max

Kniendich ha detto...

Caro Master max, grazie per il tuo commento e per la tua solidarietà... io stavo li vicino.... ma adesso a kilometri di distanza ci sono più di quanto lo ero fisicamente allora!! Mi puoi capire vero? Grazie .. a presto.

MasterMax ha detto...

Si, ti capisco perfettamente. Ci ripenso ogni volta che vado in un ufficio comunale e aspetto secoli per un documento o d'inverno quando passavo i pochi pomeriggi liberi in una caffetteria a sorseggiare una cioccolata e vedere la neve che piano piano copriva tutto. Si, ti capisco perfettamente.

Capitano ha detto...

Perdersi per trovarsi.
Cercare, senza bisogno di trovare.

La vita, non a caso, è un Viaggio.

E la mia isola sarà sempre dove l'hai trovata la prima volta.

BUENA VIDA

Kniendich ha detto...

@Mastermax ..ho conosciuto persone che questo crepuscolarismo di cui tu parli non sapeva neanche che esistesse...

@Capitano: mi porterò via volentieri sulla tua isola!!! A presto..

faraluna ha detto...

Ciao,scusa se non ti ho risposto prima,ma ho avuto diversi"contrattempi"...
Prima di tutto grazie per essere passato e per averne lasciato il segno.

In parte sono d'accordo con te,ma nel mio primo post su tiscali ho scritto le motivazioni che mi hanno spinto ad aprire un blog.
E' vero che quando scrivi lo fai per te;ma a me questo periodo è utile avere pareri o consigli di altre persone...Mi aiutano e mi fanno riflettere.
Il tuo blog è interessante...tornerò a leggerti con piu' calma.
Ciao Faraluna

Kniendich ha detto...

Ciao Faraluna grazie a te per esserci. Apprezzo i pareri di chi vorrà lasciarli e mi fa molto piacere. Quando vorrai passare sarai la benvenuta. Buone cose.. a presto.

rob ha detto...

Anche io ho provato queste sensazioni, anche se non ho mai vissuto all'estero. In compenso ho girato l'Italia, però il desiderio di vedere posti nuovi, conoscere gente diversa da me, con lingue sconosciute, lo provo spesso anch'io.
Io dico che dipende dai nostri geni che derivano dagli antichi greci. Gente che partiva, lasciava tutto e andava a colonizzare terre sconosciute, per il solo gusto dell'avventura...
Alle mie figlie, ripeto continuamente che dopo gli studi devono andare a trovare lavoro all'estero, Finlandia, Danimarca, USA, Germania, ecc. e meglio sarebbe l'Australia ola Nuova Zelanda, ma lì se non hai già un lavoro non ti danno il permesso di restare...
Blog molto bello, complimenti e a presto :-)

Kniendich ha detto...

Grazie Rob. A presto...

Anonimo ha detto...

Mi son trovata su questo blog per caso, cercavo un sito sulla voglia di volare,ma quella più terra terra...Io non volo,nel senso che non prendo l'aereo.Tutti i viaggi li ho fatti in auto, fin in Bretagna,Olanda,Germania, alle soglie dei Pirenei.Ogni volta che torno qui sento una nostalgia per il mondo che c'è fuori,per quei posti in cui nessuno sa niente di te,e i volti,i luoghi visti per un solo giorno mi restano impressi nella mente per anni.Invidio chi riesce a "volare" via da qui,chi non prova una stretta al cuore così forte da far rinunciare in partenza a mondi nuovi,a sensazioni che qui non esistono.Mi auguro di unirmi a questa schiera, un giorno. Buone volate, viaggiare è il modo migliore di impiegare il tempo per gli esseri umani,no?
Bellissimo!